L'aeroporto di Bari/Palese nasce come struttura adibita esclusivamente al traffico militare. Successivamente, intorno agli anni sessanta, lo scalo, pur mantenendo lo status di aeroporto militare, viene "aperto" anche ai voli dell'aviazione civile, in particolare a quelli del vettore di bandiera, Alitalia che, utilizzando degli aeromobili Vikers Viscount, collega il capoluogo pugliese con Roma, Catania, Palermo, Ancona e Venezia.

I collegamenti Alitalia, cui nel frattempo si è aggiunto il volo internazionale con Tirana, vengono quindi rilevati dal vettore Ati, che utilizza per i propri voli un aeromobile Fokker 27. Con l'immissione in servizio da parte dell'Ati degli aeromobili DC - 9/30 (reattori) la pista di volo del vecchio scalo di Palese non può più essere utilizzata. Si pone quindi la necessità di realizzare una nuova pista di volo (quella attuale), mentre l'aerostazione passeggeri continua a rimanere quella del vecchio aeroporto militare, con conseguenti ed evidenti disagi per i passeggeri, costretti a subire disagevoli trasbordi tra l'aerostazione e gli aeromobili.

Due anni più tardi, nel 1981, viene realizzata una nuova struttura, prevista come aerostazione merci,ma che di fatto diviene a tutti gli effetti la nuova aerostazione dell'aeroporto di Bari Palese. Nel 1990, in occasione dei mondiali di calcio, si procede ad un ampliamento dell'aerostazione e all'allungamento della pista di volo che assumono le attuali connotazioni.
Con l'incremento del traffico e la conseguente necessità di attivare nuovi collegamenti aerei, le attuali strutture mostrano tutti i limiti che le hanno caratterizzate sin dalla loro realizzazione.

La nuova aerostazione, svilupperà una superficie complessiva di 29.000 mq, suddivisi fra area terminal, uffici e aree commerciali. La struttura è stata dimensionata per un traffico sempre crescente sino a raggiungere, nei prossimi 15 anni, i 3.600.000 passeggeri all'anno.

Rinominato "Karol Wojtyla" l'aeroporto di Bari si candida come punto di riferimento per il meridione nel traffico aereo anche low cost.

Il plastico della nuova aerostazione